Trattamento antitarlo
I tarli sono una vera e propria minaccia per l’integrità dei manufatti in legno, siano essi travi, mobili antichi o opere d’arte. Devono essere contrastati tramite trattamenti antitarlo specifici a seconda del tipo di tarlo e del tipo di manufatti in legno.
Pertanto per ottenere risultati soddisfacenti bisogna:
- Identificare la specie infestante
- Individuare il suo ciclo biologico
- Studiare le condizioni che ne favoriscono lo sviluppo.
Tipologie di tarli
I tarli sono coleotteri xilofagi che si nutrono della polpa del legno. Le principali specie di tarli sono:
- Anobium punctatum: di forma cilindrica, con ali superiori di colore marrone scuro, nello stadio adulto raggiungono la lunghezza che varia dai 3 ai 5 cm e gli esemplari femmina depongono le uova che si schiudono dopo 4/5 settimane in larve che poi scavano le gallerie e si nutrono della cellulosa fino a raggiungere lo stadio adulto. Poi escono dal legno lasciando i caratteristici fori di 2 mm circa. Lo sviluppo della larva avviene a una temperatura minima necessaria di 13-14 °C e con un’umidità relativa superiore al 50%.
- Xestobium rufovillosum, detto anche Orologio della Morte: prima dell’accoppiamento, il maschio emette il segnale di richiamo sessuale per le femmine battendo contro le pareti della galleria a intervalli regolari, proprio come un orologio. Questa specie predilige legni umidi, le larve sono di colore bianco e corpo molle, si nutrono di cellulosa e lignina e hanno un’incubazione che può durare anche 3/4 anni. Quando gli insetti adulti sfarfallano fuori dal legno lasciano una caratteristica rosura granulosa raccolta in mucchietti.
- Cerambicidi detti anche i capricorni delle case: questi tarli attaccano prevalentemente le travi in legno. Le femmine depongono fino a cento uova da cui si sviluppano larve che arrivano fino a cinque centimetri e che scavano nel legno gallerie profonde fino a raggiungere l’alburno e, in alcuni casi, anche il durame. Il ciclo biologico può variare dai quattro agli otto anni: l’indizio di un’infestazione di tarli Cerambicidi è la presenza di un rosume con una consistenza soffice all’esterno dei fori di sfarfallamento, ma che rimane a lambirne i contorni, come una sorta di “fioritura”. Per queste infestazioni è necessario un trattamento antitarlo travi specifico.
Trattamento antitarlo: metodi
I prodotti antitarlo in commercio sono vari, ma per ottenere risultati soddisfacenti è sempre meglio farsi consigliare da professionisti del settore legno che grazie alle conoscenze specifiche sanno trovare la soluzione migliore. Vediamo insieme i principali procedimenti:
- Trattamenti a base di sostanza chimiche: vengono applicati tramite pennello sull’intera superficie del mobile o iniettati tramite una siringa o con spray nei buchi. Il mobile poi viene avvolto da un telo di plastica lasciandolo riposare per almeno 20 gg. Questo tipo di trattamento non riesce ad andare totalmente nella profondità del legno talvolta non riesce a colpire le larve.
- Congelamento: ovviamente questo metodo efficace può essere utilizzato solo per pezzi di piccole dimensioni.
- Trattamento antitarlo mobili a microonde: la disinfestazione avviene sfruttando l’energia elettromagnetica delle microonde che riscaldano insetti e larve fino a causarne la sicura e completa eliminazione.
- Trattamento antitarlo con il calore: il manufatto viene di solito rivestito con una coperta termica e irradiato da aria calda fino a raggiungere la temperatura di 55°C, letale per i tarli.
- Trattamento anossico: in genere viene utilizzato per i mobili di pregio e consiste nel mettere gli oggetti all’interno di involucri stagni, dai quali viene sottratto l’ossigeno; il procedimento viene ripetuto per una ventina di giorni ed elimina uova, larve e insetto adulto.
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